Eleganza e accessibilità nel cuore della storia: tecnologia verticale per una residenza vincolata
1. Contesto e Obiettivi
Nella suggestiva cornice di Città Alta a Bergamo, dove ogni edificio racconta secoli di storia e l’architettura convive con l’arte, si cela una sfida progettuale rara: portare un ascensore interno in un palazzo storico del XVIII secolo.
L’edificio in questione è una residenza privata nobiliare di tre livelli, con muri in pietra, volte affrescate, e nessun sistema di elevazione. I proprietari, una famiglia con membri anziani, desideravano:
- rendere la casa pienamente accessibile;
- preservarne l’integrità architettonica;
- valorizzare l’immobile anche in ottica futura.
Il progetto doveva conciliare comfort moderno con rispetto assoluto per vincoli storici e strutturali: non era possibile modificare i muri portanti né alterare visivamente le facciate o gli spazi interni pregiati.
2. Sfide Affrontate
L’intervento è stato tra i più complessi mai affrontati, a causa di molteplici criticità:
2.1 Vincoli della Soprintendenza
Ogni modifica a un edificio in Città Alta è sottoposta all’approvazione della Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio:
- divieto di demolizione o foratura di pareti originali;
- limitazione nella modifica degli spazi storici;
- necessità di reversibilità delle opere.
La documentazione progettuale ha richiesto mesi di confronto e una delicata trattativa tecnica e culturale.
2.2 Struttura interna irregolare
L’edificio presentava:
- dislivelli irregolari tra piani;
- altezze diverse e inclinazioni delle volte;
- pavimentazioni in gres da preservare.
2.3 Accesso parziale e logistica delicata
Il cantiere era accessibile solo a piedi o con mezzi leggeri. Non era possibile utilizzare gru, camion o trivelle pesanti. Le operazioni dovevano:
- essere silenziose;
- generare zero vibrazioni;
- rispettare l’ambiente circostante.
3. Soluzioni Adottate
3.1 Progetto architettonico approvato dalla Soprintendenza
Abbiamo realizzato un progetto su misura con:
- castelletto autoportante, senza spinte sui muri;
- struttura in acciaio coordinata con il parapetto esistente, per integrarsi visivamente con gli interni;
- vano interno panoramico con pareti in vetro trasparente per garantire maggiore luminosità.
L’ascensore è stato posizionato all’interno del vano scala tra le due rampe, evitando modifiche.
3.2 Impianto su misura con tecnologia oleodinamica
Per garantire fluidità e silenziosità, è stato scelto un impianto oleodinamico, con:
- trazione a fune compatta;
- quadro idraulico al piano -1 (evitando rumori nel vano scala);
- sistema a micro-livellamento intelligente in fase di arresto.
La cabina è stata personalizzata con:
- pareti panoramiche;
- bottoniere in acciaio inox satinato;
- luci a LED a temperatura calda.
3.3 Installazione a secco, silenziosa e non invasiva
L’intera struttura è stata prefabbricata in moduli smontabili, portati a mano e assemblati in loco in 20 giorni lavorativi:
- nessuna perforazione invasiva;
- nessuna alterazione ai pavimenti;
- vibrazioni assorbite con basi in elastomeri antiurto.
Abbiamo utilizzato strumenti a basso impatto acustico, garantendo il pieno rispetto del vicinato e dell’ambiente storico.

4. Risultati Ottenuti
Il progetto è stato un successo sotto tutti i punti di vista:
- Accessibilità totale per i membri anziani della famiglia;
- Rispetto completo delle normative paesaggistiche e dei vincoli storici;
- Estetica coerente con l’identità dell’edificio;
- Valorizzazione dell’immobile anche in chiave di mercato;
- Comfort e sicurezza elevatissimi, con consumi ridotti.
L’ascensore è oggi quasi invisibile, ma è diventato un elemento di prestigio e distinzione.
5. Valore Aggiunto per il Cliente
Il cliente ha apprezzato profondamente il risultato, sottolineando:
“Pensavamo fosse impossibile realizzare un ascensore in una casa come la nostra. Non solo ci siete riusciti, ma con un’eleganza e discrezione che superano ogni aspettativa. L’impianto è silenzioso, bello da vedere, e ci ha cambiato la vita.”
Il vero valore aggiunto? Aver dimostrato che tradizione e innovazione possono convivere, se si lavora con competenza, rispetto e visione.
6. Conclusioni
Installare un ascensore interno in un edificio storico, in un contesto come Città Alta a Bergamo, non è solo una sfida tecnica: è un’operazione culturale, che richiede conoscenze normative, sensibilità estetica e capacità di ascolto.
Questo progetto dimostra che la modernità può arricchire la memoria storica, e che l’accessibilità non è un compromesso, ma un’opportunità.
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